Visione del film “Io Capitano”.
“Io Capitano”: il racconto del viaggio per realizzare i propri sogni
La mattina del 29 settembre 2023 alunni e docenti dell’IIS Algeri Marino si sono recati a Lanciano, ospiti del Ciak City, per una proiezione a loro dedicata del film “Io Capitano”. Una storia vera sui migranti africani.
E’stata una “lezione di umanità”, come ha dichiarato la professoressa Cocco Pinelli promotrice dell’iniziativa. “La nostra scuola da anni, grazie alla dirigente Costanza Cavaliere, fondatrice dell’associazione umanitaria “Una scuola di Arcobaleni”, si fa promotrice di attività di solidarietà, aiuto e cooperazione proprio in Senegal, paese da dove partono i protagonisti del film”.
Il film diretto da Matteo Garrone è uscito nelle sale italiane lo scorso 7 settembre 2023; la storia raccontata è di genere drammatico.
“Io Capitano” racconta il viaggio di due cugini, Seydou e Moussa, che vogliono andare in Europa, non per fuggire dalla guerra o dalla povertà, come si crede, ma per realizzare il loro sogno: Seydou vuole diventare cantante rap e Moussa il suo agente.
I due ragazzi durante il viaggio dovranno affrontare molte sfide, dovranno attraversare l’inferno per arrivare in Paradiso, loro non sanno cosa gli riserva il futuro e questo percorso li farà crescere, per questo il film viene considerato di formazione.
Il film richiama la struttura narrativa di una favola che conosciamo tutti: Pinocchio. Lo stesso Garrone, tempo fa, ha realizzato un film su Pinocchio. Ma come sono collegati “Pinocchio” e “Io Capitano”?
Prima di partire i due ragazzi chiedono consigli sul viaggio che dovranno intraprendere e sia la mamma di Seydou che un signore, reduce dallo stesso viaggio, gli dicono di restare a casa e di non partire, proprio come il Grillo Parlante ha fatto con Pinocchio. I commercianti che li adescano e i soldati che li bloccano al confine con la Libia sono il Gatto e la Volpe. Il signore che aiuterà Seydou ad uscire dai campi di detenzione libici è una specie di Geppetto, il padre che Seydou non ha mai conosciuto. Alla fine i due arriveranno a destinazione, non nella pancia di una Balena ma in una barca, capitanata proprio da Seydou in persona. Garrone nel film inserisce elementi onirici, specie quando si arriva ad un punto di massima vulnerabilità o in momenti in cui i ragazzi protagonisti stanno vivendo l’inferno.
“Io Capitano” ha vinto il Leone d’Argento dell’80° edizione del Festival di Venezia per la miglior regia e Seydour Sarr, il protagonista, ha ricevuto il premio “Marcello Mastroianni” come miglior attore emergente.
Molti di noi sono rimasti meravigliati dal finale del film – no spoiler tranquilli - ma io credo che sia proprio quel finale a dare un tocco in più al film. Il regista ci ha mostrato tutto quello che hanno vissuto Seydou e Mussa ma in quella sfumatura del finale lascia a te spettatore immaginare cosa succede dopo, ci lascia sognare un futuro migliore per i due ragazzi.
Garrone ci dà “carta bianca” sul finale della loro storia, ed anche per questo consiglio vivamente la visione di questo film.